Persone in movimento

L’Italia è per molte persone migranti una terra di transito e non di destinazione finale: le persone in movimento attraversano il nostro paese con l’obiettivo di costruirsi una nuova vita altrove, in paesi europei con un migliore sistema di accoglienza o dove possono contare su una rete sociale di riferimento. 

Il nostro Paese è, però, una via obbligata per raggiungere il vecchio continente. L’impermeabilità delle frontiere per tuttə coloro che non hanno un passaporto “importante” e un sistema dei visti iniquo impedisce a chi proviene da molti dei paesi del continente africano e asiatico di raggiungere in modo diretto l’Europa. 

La mancanza di vie sicure costringe queste persone a intraprendere viaggi pericolosissimi: ma chi sopravvive ai pericoli del mare, del deserto e al traffico di esseri umani è salvə a metà. Una volta arrivatə in Italia sono costrettə in un limbo giuridico, fantasmi per il nostro ordinamento e privə di ogni diritto e tutela.

Le leggi europee attualmente in vigore prevedono infatti che le persone migranti debbano fare domanda d’asilo nel primo paese dell’Unione Europea in cui fanno ingresso e che non possano scegliere autonomamente il luogo dove costruirsi una nuova vita. In Italia quindi non sono previsti centri di transito che possano accogliere temporaneamente adultə e bambinə nel loro viaggio né servizi dedicati ad assistere chi è qui solo di passaggio.

L’Italia, del resto, riceve finanziamenti dall’Unione Europea sulla base di chi sbarca e non di chi resta. Questo fa sì che i Governi abbiano tutto l’interesse a ignorare il transito, che non richiede lo sforzo dell’accoglienza e offre al contempo l’occasione per poter gridare a una invasione che nei fatti non c’è. 

Noi invece crediamo nella libertà di movimento e nel rivendicare il diritto di tuttə di scegliere il luogo in cui abitare, e siamo sul campo per dare supporto a coloro che attraversano la nostra Penisola.