Aboubakar #verbamigrant

Il barcone con cui è partito Aboubakar ospitava a bordo più di cento persone. È salpato di notte, inoltrandosi in un mare nero e infinito, con le onde sempre più alte e le luci della costa sempre più lontane e fioche. Ricordo i pianti acuti dei bambini, ma ricordo sopratutto il pianto strozzato degli adulti,…

Youssef

Youssef è morto assiderato mentre si attendeva inutilmente un mezzo della Guardia Costiera che potesse trasferirlo in ospedale. Aveva sei mesi. Se mai fosse possibile chiudere gli occhi e tornare indietro nel tempo, se fosse possibile non tardare i soccorsi e salvare anche “solo” quella piccola vita, Youssef e la sua mamma sarebbero probabilmente transitati…

A Lampedusa bare come calcinacci, come macerie di civiltà

Una barca si è rovesciata a poche miglia da#Lampedusa con 50 persone a bordo, le bare sfilano su mezzi da lavoro, come calcinacci, come macerie di civiltà.13 sono i corpi senza vita recuperati: tutte donne, ventenni.15 sarebbero le persone ancora disperse, tra cui 8 bambini, secondo le testimonianze dei superstiti.28 sono gli Stati europei immobili o…

SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA (a braccia aperte, colpevoli di solidarietà)

#OpenArms #AvecBenoit Vorrebbero vederci inermi, senza speranze, impauriti, succubi di una “sindrome di accerchiamento”, alimentata ogni giorno con nuovi attacchi, nuovi fantasiosi elementi contro chi cerca di salvare vite, come in mare così in terra. Dopo i tentativi di estorsione della guardia costiera libica per i salvataggi, il carosello politico e giudiziario nostrano invece di…

LA SCELTA DI MARCO

Dal 1990 ad oggi lungo le frontiere europee sono morte oltre 30mila persone cercando di attraversare il Mediterraneo. Vittime in gran parte sconosciute. Il 60 per cento di loro resta senza nome e senza un’identità. Vittime certamente dell’indifferenza e delle politiche del rifiuto della fortezza Europa. – “Il mare mi ha sempre fatto paura ma…

I nuovi schiavi

“Disumana.” È questa la parola che Zeid Raad Al Hussein, Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, ha scelto per definire la politica migratoria italiana e europea. Dopo aver ascoltato i resoconti degli osservatori delle nazioni unite, ha parlato di “oltraggio alla coscienza dell’umanità”, accusando le parti in causa di non aver fatto nulla per…

La mano sulla coscienza

Stasera, 26 settembre, il ministro Minniti sarà alla Città dell’Altra Economia, a Testaccio, per la Festa dell’Unità. Un passaggio obbligato del tour elettorale dopo la visita e gli applausi a scena aperta ricevuti ad Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia.
Giornalisti, ONG, osservatori indipendenti e migranti hanno testimoniato cosa avviene in Libia, quali sono le reali condizioni nei centri di detenzione dove i migranti sono bloccati: un vero e proprio inferno.
E nonostante questo, si continua ancora a morire nel mare nostrum, dove il governo ha deciso di contrastare le operazioni di ricerca e salvataggio delle ONG che vi operavano.

Quelle vite, quelle sofferenze di donne, bambini e uomini, gravano sulla coscienza del governo italiano, in primis su quella del ministro degli interni che ha preso accordi con il governo libico (quale governo, poi) per far sì che i migranti non morissero nel mar Mediterraneo, ma sulle coste del Nord Africa.