Hasmat #verbamigrant

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In Croazia, la polizia di confine ci ha obbligati a spogliarci e ci ha divisi in 2 gruppi: alcuni di noi sono stati costretti a sdraiarsi nudi per terra, gli altri a distendersi perpendicolarmente sopra ai primi; poi gli agenti ci hanno ripetutamente calpestati, camminando e saltando sui nostri corpi con i loro anfibi.

In Romania, le forze dell’ordine ci hanno fermati mentre camminavamo per le strade di Timisoara. Stavamo semplicemente tornando dal supermercato. Ci hanno fatti salire sulla loro auto e poi più avanti ci hanno colpiti con i manganelli. A un certo punto, fortunatamente, ho perso i sensi e sono stato felice di non sentire e vedere più nulla

Hasmat ha 16 anni e dorme nel giardino incolto tra il supermercato Auchan e il centro di accoglienza di Timisoara. Preferisco dormire sul prato: nel centro dobbiamo dormire per terra, il pavimento è sporco, ci sono ratti ovunque, i bagni sono inagibili e la security ci picchia

Hasmat ha percorso la ‘rotta dei poveri‘, quella che dalla Serbia entra in Romania.

Qui il passaggio costa meno. Il Boss mi chiama e mi dice il giorno e l’ora in cui devo farmi trovare al parcheggio dei tir. Io salgo, mi nascondo tra la merce e lui chiude il portellone dall’esterno

Con lui, ci sono altri 40 ragazzi, tutti provenienti dall’Afghanistan, tutti fuggiti dalla minaccia talebana, percorrendo migliaia di chilometri attraverso Iran e Turchia, nascosti nelle nicchie dei telai dei camion o nei portabagagli delle auto.

Sono moltissimi i minori spinti dalle famiglie a intraprendere questi viaggi devastanti, nel tentativo di una vita lontana da vessazioni e ricatti. Ma in Europa trovano solo nuova violenza. Alcuni sono arrivati a Timisoara dopo troppi tentativi falliti di valico della frontiera tra Bosnia e Croazia. Speravano di trovare muri meno alti, ma sono stati accolti dalla stessa umiliazione e lo stesso clima di odio e intolleranza in voga presso l’altra porta dell’UE.

I raid della polizia locale sono continui, tanto in città quanto nelle aree di confine: ai pestaggi seguono deportazioni, confisca di denaro e beni personali. Piange e ci abbraccia quando gli consegniamo uno degli smartphone acquistati con i fondi dell’ultima missione. I telefonini sono il bene più prezioso per muoversi nelle campagne in cerca di un varco possibile e per restare in contatto con i genitori rimasti a Kunduz: è, infatti, la prima cosa che la polizia romena confisca e distrugge.

Hasmat ci mostra i lividi sulla schiena e sulle braccia.

Croazia e Romania sono Paesi membri dell’Unione Europea.

Baobab Experience è di nuovo lungo la Rotta balcanica, con l’obiettivo di portare supporto materiale alle persone in transito, raccogliere testimonianze e costruire reti internazionali con le realtà gemelle che si battono per la libertà di movimento e offrono tutela e sostegno alle donne, gli uomini e i bambini migranti.

Verba Migrant, la Rubrica settimanale di testimonianze di Baobab Experience

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