Da sette anni il Ramadan, che comincia oggi per l’anno 2021, ha scandito il tempo di Baobab Experience.
Per tanti volontari e volontarie è stata una scoperta; per le decine di migliaia di persone migranti ospitate dal 2015 nei nostri presidi e campi è il momento di riflessione individuale e collettiva, è religione e preghiera, digiuno e grandi mangiate, è condivisione e festa, anche laica.
“Un Natale che dura un mese” ci ha detto una volta Yassine invitandoci alla sua cena, rigorosamente dopo il tramonto, di gamberoni cotti su un falò improvvisato davanti alla sua tenda.
Non coinvolge solo i musulmani così come il nostro Natale non coinvolge solo i cristiani.
Entrare in sintonia da subito con le spirito di questa festa non è stato facile: abbiamo faticato a comprenderne i significati, le sfumature, i diversi modi d’intenderla e viverla.
Oggi però, quando arriva, siamo emozionati.
Sì narra che il Profeta Mohammed disse:
“Quando inizia il mese del Ramadan, le porte del cielo vengono aperte e le porte dell’inferno vengono chiuse e i diavoli sono incatenati.”
Noi, anche quest’anno, ci accontenteremmo che ad essere aperte fossero le frontiere!
RAMADAN MUBARAK
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