Roma città chiusa

La dichiarazione dei diritti del Fanciullo risale al 1959, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo al 1948, ma a quanto pare, a distanza di svariati decenni, la loro applicazione nel Comune di Roma è ancora una chimera.

Nell’ambito del programma BaoHaus, il reperimento e il pagamento di alloggi a breve e medio termine  ha reso possibile l’attivazione di un circuito positivo tra i rifugiati e migranti abbandonati dalle Istituzioni e i gestori di alberghi, ostelli e guest house in difficoltà economico finanziarie.

Solo nell’ultimo mese, i progetti di supporto abitativo emergenziale di Baobab Experience (che comprendono anche la messa a disposizione di beni primari, dal cibo ai vestiti ai prodotti igienico sanitari, all’accompagnamento in visite mediche e in particolare pediatriche), hanno riguardato:

– una famiglia di richiedenti asilo sudanesi: madre, padre, tre figlie, due figli e sei nipoti di età compresa tra 1 anno e 8 anni;

– una famiglia di richiedenti asilo somali composta da padre, madre, bambino di un anno e mezzo e bambino di tre mesi;

– una famiglia eritrea composta da padre, madre e neonato di un mese;

– una famiglia etiope composta da padre, madre e bambina di un anno;

– una famiglia sudanese composta da padre, madre e tre bambini tra i tre e i sei anni;

– sei richiedenti asilo donne sole;

– tre minori stranieri non accompagnati in attesa di collocamento in casa famiglia;

– due rifugiati somali;

– due titolari di protezione internazionale maliani.

Queste persone senza l’intervento della comunità di volontari e donatori di Baobab Experience sarebbero rimaste in strada, al freddo e in pieno lockdown.

Lo spazio dei diritti e delle tutele si contrae a vista d’occhio e neppure la vulnerabilità di un essere umano di pochi mesi riesce a smuovere la Sala Operativa per la dovuta presa in carico: oramai non c’è protezione delle fragilità che tenga, neanche per pura pietà e coscienza. Nulla.

L’attività di advocacy e pressione sulle Amministrazioni competenti tiene impegnato Baobab incessantemente, con quotidiane segnalazioni delle condizioni disumane in cui versano le frange più deboli della popolazione.

Oggi abbiamo presentato l’ultimo esposto relativo al malfunzionamento della Sala Operativa Sociale:

In parallelo, la nostra battaglia si svolge quotidianamente sul piano legale: il gruppo Baobab 4 Rights è sempre impegnato in ricorsi ai Tribunali competenti e in ogni azione legale funzionale al riconoscimento e alla tutela dei diritti delle persone abbandonate dalle Istituzioni.

La cosa raccapricciante è che spesso è solo a esito delle azioni legali che si riesce a ottenere il dovuto, che i diritti di donne, uomini e bambini siano garantiti.

Che i diritti umani siano ancorati all’azione giudiziale o alla condanna del Giudice è inammissibile. Non è questo che vogliamo, non è questo che ci si aspetta dalle Amministrazioni competenti, il cui primo ruolo e la cui prima ragion d’essere dovrebbero essere la tutela degli individui.

Continuate a sostenere i nostri progetti, a segnalarci le persone in difficoltà, a diffondere le nostre storie e la nostra rivendicazione, ad alzare le vostre voci perché sta davvero andando sempre peggio e il peggio si sta nutrendo del silenzio e di una parvenza di normalità che tutto è meno che normale

Grazie a tutti voi.   


English version: Roma: The Closed City

The Geneva Declaration of the Rights of the Child dates back to 1959, while the Universal Declaration of Human Rights goes back to 1948. Their application to the Municipality of Rome remains however, a pipe dream.    

In the context of BaoHaus, the procurement and payment of short or medium term housing has made it possible to establish a win-win situation between the refugees and the migrants abandoned by the institutions, and the managers of hotels, hostels and guest houses facing economic hardships.    

In the last month alone, Baobab Experience’s emergency living assistance projects (which range from providing basic necessities such as food, clothing, hygienic supplies to accompanying migrants to medical visits and in particular, pediatric care) have rendered assistance to the following:

  • a Sudanese family of refugees: mother, father, three daughters, two sons and six grandchildren ranging in ages between one and 8 years;
  • a Somalian family of refugees made up of father, mother, a one and a half year old little boy and a three month old boy; 
  • a family from Eritrea made up of a father, mother and a newborn one month old baby;
  • an Ethiopian family consisting of father, mother, and a one year old little girl;
  • a Sudanese family made up of father, mother, three children between the ages of three and six;
  • Six single women seeking asylum;
  • Three foreign non-accompanied minors awaiting placement in a group home (“casa famiglia”)
  • Two Somali refugees; and,
  • Two individuals from Mali entitled to international protection.

Without the intervention of the volunteer community and donors of Baobab Experience, these individuals would have remained out on the streets in the cold weather during the complete lockdown.  The realm of human rights and safeguards ensuring social protection is rapidly contracting. Not even the vulnerability of a human being only a few months old can sway the Sala Operativa to take command of the situation: that human being now, regardless of its fragility, has no protection. Not even compassion or conscience will provide that life protection. Nothing at all.  

Baobab Experience relentlessly continues its advocacy work putting pressure on the relevant administrative bodies by highlighting on a daily basis the inhumane conditions in which the weakest members of the population find themselves. Today we presented the most recent assessment of the poor management of the Sala Operativa Sociale:

Esposto relativo alle gravi carenze riscontrate rispetto al sistema di accoglienza cittadino del Comune di Roma – 05/01/2021Download

At the same time, we pursue a legal battle: our group Baobab 4 Rights is always petitioning the competent tribunals as well as pursuing legal action supporting the human rights of those individuals abandoned by the institutions responsible for their care. 

What is truly reprehensible is that often the only way to secure guarantees safeguarding the rights of women, men and children, requires success in the legal arena. That human rights be directly tied to, and dependent on, judicial actions or a judicial sentence is unacceptable. This is not what we want nor is this what we expect of the authorities in charge, whose primary role ought to be taking care and providing assistance to these individuals. 

Please continue to support our projects, keeping us informed of people facing hardships, and spreading our stories and our work. Help us keep human rights in the forefront because conditions are rapidly deteriorating. Silence only makes things worse. These violations could very well become part of the new normal, even though they lack any connection to normal human conditions.

Thank you.

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