Il Comune di Roma ogni anno scopre che – sorprendentemente – in inverno fa freddo e d’estate fa caldo. Scopre l’inclinazione dell’asse terrestre, il moto di rivoluzione della terra attorno al Sole, gli equinozi e i solstizi e – sistematicamente in ritardo – inaugura i rispettivi piani emergenziali per i senza fissa dimora: il “piano freddo” e il “piano caldo”.
Non solo continua a farsi trovare stupito e impreparato rispetto al normale alternarsi delle stagioni, ma persevera in una logica emergenziale, faticosa, dispendiosa e non risolutiva per le migliaia di persone senzatetto della città di Roma: persone che avrebbero diritto a un’accoglienza degna e costrette invece a lottare in strada per la sopravvivenza.
Se non fosse per le donazioni della cittadinanza e di organizzazioni amiche come Medici Senza Frontiere, 150 persone del Presidio informale di Baobab non avrebbero neppure una coperta sotto la quale nascondersi dalle raffiche di vento.
È novembre e fa freddo a Piazzale Spadolini. Come ogni novembre.Foto: scatto di una nostra attivista.
Vorrei ricordare che sono state chiuse anche moltissime fontanelle, che oltre all’acqua potabile, permettevano a chi non ha casa di lavarsi
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