Coronavirus, BAOBAB EXPERIENCE a RAGGI e PREFETTURA: intervenire sui senzatetto

Individuare quanto prima locali presso i quali le persone senza fissa dimora a Roma possano essere accolte; provvedere a distribuire loro mascherine protettive, disinfettanti e ogni utile presidio medico sanitario e alla verifica delle loro condizioni di salute; garantire la disponibilità dei servizi essenziali di sopravvivenza per le persone in condizioni di impossibilità di provvedere a sé stessi, quali mense, distribuzioni di cibo e fruizione di docce e bagni. Sono le richieste che Baobab Experience, l’associazione di volontariato che si occupa dell’accoglienza dei migranti a Roma ha indirizzato alla sindaca della Capitale Virginia Raggi e alla Prefettura di Roma in un esposto in cui si chiede all’amministrazione comunale di rendere conto delle azioni che verranno intraprese a tutela della popolazione senza fissa dimora, inclusi rifugiati e richiedenti asilo, alla luce del decreto #iorestoacasa varato lunedì sera dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria Nuovo Coronavirus. Nel decreto, segnalano gli attivisti di Baobab Experience, “non sono al momento reperibili informative sanitarie relative al comportamento cautelativo che possono e devono adottare coloro che sono privi di una fissa dimora” e allo stesso modo “non risulta chiarito secondo quali modalità possano e debbano essere garantiti i servizi essenziali a beneficio delle frange più deboli della popolazione che non possano, evidentemente, di fatto attuare il metodo di auto-isolamento in abitazione, non avendo purtroppo luogo di rifugio idoneo. “Segnaliamo tra l’altro che, sebbene le persone di cui si discute si trovino in evidente condizione di maggiore rischio, per sé stessi e per gli altri, non ci risulta siano state sinora effettuate distribuzioni in strada di presidi medico sanitari”.

Baobab Experience fa sapere alla sindaca Raggi di aver già provveduto in questi giorni, secondo le proprie possibilità, alla distribuzione di materiale informativo in diverse lingue e di amuchina, ma di non essere in condizione di effettuare una distribuzione di mascherine in linea con i numeri delle persone coinvolte, vista la scarsa disponibilità di queste ultime. L’associazione ritiene, quindi, urgente un intervento del sindaco e della prefettura, e si dichiara “disponibile a contribuire e partecipare, secondo ogni modalità ritenuta idonea, alle distribuzioni di materiale da voi eventualmente fornito, o in qualsiasi supporto logistico che riteniate necessario, anche al fine di gestire la messa a disposizione delle suddette misure, tra gli altri, delle persone direttamente supportate dall’Organizzazione e che vivono nei pressi della Stazione Tiburtina”.

Qui di seguito il testo integrale dell’Esposto:

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