#WorldMentalHealthDay
R. non sa più chi è.
R. cambia spesso nome, data di nascita e nazionalità.
R. è l’ultimo nome che ricorda e, per ora, si fa chiamare così. R. dice di avere 65 anni, ma anche 26 o 39.
R. è giovane, bello, ha uno sguardo acceso e curioso, nonostante tutto. E qualche volta sorride stringendoti la mano.
R. è spesso confuso e chiuso in se stesso.
R. è solo.
Gli appuntamenti con lui sono sempre un terno al lotto, non è orientato nel tempo e nello spazio e va preso al volo. E al volo lo prenderemo per accompagnarlo all’ambasciata del suo paese di origine, in questura e, ancora, presso i servizi di cure psichiatriche.
R. richiederà tempo e pazienza.
Ce ne sono tanti di R., troppi, sui marciapiedi delle nostre città. Qualcuno lo incontriamo, qualcuno no.
Quando R. avrà di nuovo una identità, quando saprà riconoscersi nuovamente, sarà un bel giorno, sarà un giorno giusto. Per lui e per i futuri R. che avremo la fortuna di incontrare.