#SalviamoliTutti

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Ci sono persone in pericolo di vita a largo della Libia le cui richieste disperate di soccorso sono state ignorate anche dalle navi commerciali che li hanno incrociati a pochi nodi dalle piattaforme petrolifere, nell’assenza di imbarcazioni, governative o non, per poterli trarre in salvo.
A bordo una donna in travaglio.
Un uomo è morto cadendo dalla barca.
Solo due giorni fa sono morte 70 persone naufragando a largo della Tunisia.

Le notizie che arrivano sono frammentarie perché i testimoni in mare sono sempre meno mentre arrivano però documenti sempre più dettagliati dai reporter che stanno entrando nelle carceri libiche raccontandone gli abomini. Questo fanno i trafficanti di esseri umani: torturano, violentano, minacciano, poi prelevano dalle carceri e abbandonano sui barconi centinaia di persone. Uccidono quando la merce umana non ha più valore.
Lo fanno anche grazie alla complicità degli Stati membro dell’Unione, anche grazie alle sciagurate politiche sovraniste che stiamo tollerando da troppo tempo in Italia, un Paese chiave nello scenario internazionale al collasso, che ha fatto tanto da un lato e niente dall’altro per risolvere questo dramma epocale, anzi lo sta aggravando.

Ci rifiutiamo di essere complici di questo eccidio le cui cause sono ormai chiare, di tollerare ancora la guerra alla solidarietà non solo a quella dei cittadini ma anche alla stessa solidarietà alla base delle Istituzioni di un Paese civile o di corpi dello Stato a salvaguardia della vita umana come quello della Guardia Costiera italiana.

Due giorni fa, l’imbarcazione Mare Jonio della Ong Mediterranea è stata sequestrata all’approdo a Lampedusa dopo aver tratto in salvo 30 persone, tra cui donne e bambini.
Stiamo vivendo uno stato di continua violazione dei diritti umani, dei regolamenti e delle norme internazionali sul salvataggio, dei valori stessi che dovrebbero nutrire una società civile, uno stato di persecuzione e discriminazione costruito prima con la disinformazione e la propaganda, poi con leggi per la sicurezza talmente inique da essere pericolose per la stessa natura libertaria dello stesso di diritto. L’ultima aggiunta al DL Salvini detto#DecretoSicurezzaBis rivela la follia persecutoria di questo Governo verso la società civile con multe salatissime a chi oserà prestare soccorso in mare come in terra.
Anticostituzionale sia per la volontà di multare un’azione che è prevista da norme internazionali, come l’obbligo di soccorso in mare, ma soprattutto perché il Ministero dell’Interno non può arrogarsi competenze di un altro dicastero, le cui assegnazioni sono previste da norme quadro che organizzano i poteri dello Stato e che non sono modificabili con un decreto legge.

Le persone stanno morendo nelle carceri libiche e in mare a migliaia, chi offre soccorso perseguitato con ogni mezzo, assistiamo a prove oscene di progrom nelle nostre città.
Forse quella donna ha dato alla luce il suo bambino o lo sta facendo in queste ore disperate riportata in un centro di detenzione, non lo sappiamo: le ultime notizie sul salvataggio dei naufraghi da parte di una imbarcazione della così detta Guardia Costiera Iibica, sono di più di 10 ore fa e non sono confermate dato che non c’è stato più nessun contatto con le 80 persone.

Denunciamo che nel Mediterraneo stanno avvenendo respingimenti e omissioni di soccorso forzate da politiche persecutorie che in mare come in terra non siamo più disposti ad accettare.

fonti:
Alarm Phonehttps://twitter.com/alarm_phone/status/1127348470271156224

Vignetta originale di Mauro Biani per Il Manifesto

 

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