I fascisti dettano legge? “Non ce sta bene che no”: un’analisi per rompere il loro infimo schema.

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Visto che #Simone parlava di fronte ad Antonini di Casapound, è il caso di ricordare anche come andò al #TiburtinoIII quando i fascisti del terzo millennio cavalcarono la “protesta” basata su accuse, dimostratesi poi false, contro un ragazzo eritreo ospite del Centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa. Protesta che ne determinò la chiusura secondo uno schema che si è ripetuto anche a #TorreMaura.

Il 30 Agosto 2017 una folla inferocita si è radunata di fronte al centro di accoglienza di via del Frantoio, nel quartiere Tiburtino III di Roma, dopo che una residente aveva denunciato con accuse gravissime un migrante ospite del centro. Dalla notte di protesta, Yacob, 41enne eritreo, ne uscirà con una lesione alla schiena e un ricovero in ospedale.
Sono bastati 2 giorni di indagini però per scoprire che la donna si era inventata tutto. Non c’era stato nessun lancio di sassi, nessuna molestia e nessun sequestro di persona. Anzi, fu Yacob ad essere stato aggredito e ferito.

Non solo #Antonini in quei giorni cavalcava la protesta fondata sulle menzogne, faceva anche improbabili apparizioni per parlare della falsa aggressione e chiedere la chiusura del centro di accoglienza di via del Frantoio, durante le dirette FB di Yari (abitante del Tiburtino III con le idee molto confuse poi arrestato per rapina) e “il brasiliano”, invece dichiaratamente fascista. Di Stefano prenderà poi le distanze da Yari in seguito all’arresto ma mai dall’altro interlocutore dichiaratamente fascista.
Ma non basta.
#CasaPound, dopo un’incursione non autorizzata ma tollerata al consiglio municipale, organizzò una manifestazione per chiedere la chiusura del centro di accoglienza di via del Frantoio.
Indelebile l’immagine dei fascisti che si presero a cinghiate tra di loro: un’epica figura di merda.
La risposta antifascista fu enorme ma purtroppo soffocata da una raffica di denunce.
Yacob, il ragazzo eritreo, ingiustamente accusato, si è ucciso alcuni mesi dopo in Lussemburgo dove era stato trasferito con il programma di “relocation”.

Cosa resta di questa vicenda?
26 denunce contro gli antifascisti e le antifasciste che hanno fatto quello che le istituzioni non ebbero il coraggio di fare: opporsi alle provocazioni e alla propaganda fascista.
Un uomo si è tolto la vita.
Un centro di accoglienza della Croce Rossa è stato chiuso.

Aprile 2019
Lo schema si ripete: si va a Torre Maura, si crea agitazione sulla base del nulla e di notizie false, si tasta la pavidità delle istituzioni, si fa credere che la cittadinanza sia dalla loro parte anche se non è così.
Come Simone infatti, anche al #TiburtinoIII le mamme della scuola elementare di quartiere scrissero una lettera aperta contro la speculazione di Casapound.
Cosa aspettiamo, altre 26 denunce agli antifascisti?
Lasciamo ripetere questo schema in tutte le periferie romane?
Dimenticare la storia e gli episodi in cui sono stati coinvolti personaggi come Antonini, significa dargli la possibilità ogni volta di riproporre la stessa infima strategia.
Scrivere di “cittadinanza esasperata” invece di mettere in fila i fatti e chiedere conto del passato a chi ha la faccia come il culo e si presenta di nuovo a fare sciacallaggio in periferia, è un regalo troppo grande all’estrema destra da parte di una stampa che si dica libera.

26 denunce.
Non ricordiamoci dell’antifascismo solo quando sono attaccati i giornalisti. C’è chi si mette in prima linea anche nei quartieri dimenticati da Dio.

(In foto, la manifestazione antifascista e antirazzista in corso a Torre Maura. Oggi presidio antirazzista anche a Piazza Euclide, e alle 15,00 corteo ad Ostia)

Il #thread originale:

Alcuni link per approfondire:

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