Ricordate le oltre 17.000 firme che abbiamo raccolto questa estate per chiedere a Ferrovie dello Stato di concedere lo spazio di Piazzale Maslax per creare un presidio umanitario di prima accoglienza?
L’ingegner Mazzoncini, responsabile dell’area sociale del gruppo, ci rispose – in sintesi – che Ferrovie dello Stato sarebbe stata disponibile a capire come poter essere utile alla causa, ma che la richiesta di un confronto sarebbe dovuta arrivare da un’istituzione.
Per questo motivo il 7 agosto siamo andati in Campidoglio -insieme a centinaia di persone e ad uno striscione con i nomi dei firmatari- per chiedere che la sindaca e l’assessora alle politiche sociali rispondessero all’apertura di Ferrovie. Ma non c’è stato niente da fare: anche davanti ad un lavoro preliminare di interlocuzione e mediazione portato avanti da attivisti e volontari, il comune ha preferito far finta di niente, sottraendosi anche alla più piccola delle responsabilità, evitando anche il minimo lavoro che era richiesto.
Preso atto dell’ennesima prova di coraggio del Campidoglio, abbiamo cercato interlocuzione nella regione Lazio, scoprendo che, già a Novembre 2016, l’ufficio della vicepresidenza aveva mandato una lettera proprio a Ferrovie dello Stato. In questa lettera (protocollo nr. 9586/2016), la regione dava la propria disponibilità ad una collaborazione, al fine di trovare una soluzione che garantisse un’accoglienza dignitosa per i migranti accolti al presidio di Baobab Experience. A quella lettera, ci dicono, non è arrivata mai risposta.
Oggi, la Regione, agganciandosi alla raccolta firme di Baobab Experience e alla seguente risposta di Ferrovie, rinnova la sua proposta. Da via Cristoforo Colombo, infatti, è partita un’altra lettera con la disponibilità a collaborare per trovare una soluzione, anche grazie alle risorse messe a disposizione da un bando in scadenza ad ottobre per sostenere attività di supporto e orientamento ai transitanti, rivolto alle realtà che operano nel settore, frutto di un tavolo istituzionale congiunto che ha lavorato negli scorsi mesi anche grazie al nostro contributo.
Questo, vale la pena ribadirlo, consentirebbe ai migranti a cui diamo accoglienza di poter usufruire di servizi igienici, acqua potabile, pasti caldi, servizi di orientamento legale e tanto altro.
Garantirebbe, in altri termini, il rispetto dei diritti umani fondamentali.
Grazie al contributo di istituzioni, enti e cittadini si potrebbe finalmente far emergere come la collaborazione di diverse realtà sui temi sociali non sia un’utopia, ma una buona pratica facilmente realizzabile, con un effetto positivo per tutti. In primis per quelle persone che stanno avviandosi ad affrontare pioggia e freddo nel mezzo di un parcheggio abbandonato.
Aspettiamo, fiduciosi, una risposta delle Ferrovie dello Stato alla lettera della Regione. Aspettiamo e nel frattempo continuiamo a portare avanti la nostra idea di accoglienza, di convivenza e condivisione, sempre rimanendo convinti che, in questo momento storico cruciale, la differenza può farla solo la volontà delle persone e il loro coraggio nell’impegnarsi in prima persona.
Facciamolo battendoci affinché in poco tempo non ci sia più la necessità di ospitare donne e uomini su una lingua di asfalto, ma in strutture che garantiscano loro dignità ed autonomia.