Il coordinamento dei volontari presso il centro Baobab di via Cupa esprime la sua vicinanza alla Casa Della Pace Testaccio, sottoposta a sequestro dalla notte tra venerdì e sabato scorso, dopo l’apposizione dei sigilli da parte delle forze di polizia.
“La Casa della Pace non può e non deve chiudere – afferma il coordinamento – è una realtà storica per il quartiere e per l’intera città di Roma che ha permesso la crescita culturale e sociale del territorio. Suscita profondo dispiacere che un circolo ricreativo che da più di venticinque anni ha costituito una risorsa e un centro di aggregazione sociale, mai asservitosi a poteri mafiosi e clientelari, sia stato chiuso così improvvisamente.
Siamo profondamente grati ai soci della Casa per il supporto fornito al nostro centro in termini di attività culturali per bambini, di sensibilizzazione, mobilitazione e di aiuti materiali ai migranti in transito. Non dimentichiamo la vostra partecipazione attiva alla Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi, che ha avuto nel nostro centro il punto di partenza, né lo spettacolo di musica e danze etniche dello scorso 13 settembre, da voi organizzato in collaborazione con Etnochoreia, che ha raccolto donazioni e generi di prima necessità preziosissimi per la nostra attività di supporto quotidiano ai migranti, oltre ai 1.000 euro in materassi per la nostra area dormitorio”.
“La Casa della Pace – concludono i volontari – è moltiplicatore di cultura e solidarietà e uno spazio che non può essere sottoposto a speculazioni o strumentalizzazioni di alcun genere, è una casa comune e tale deve rimanere”.